sabato 20 ottobre 2007

Parola d'ordine:LIBERTA'!




Dopo tanto fragore mediatico siamo alle solite. In breve il tormentone Myanmar sembra lasciare il posto alle tragedia dell'orso "Bruno" del parco Nazionale degli Abruzzi e al nuovo caso-gossip: il testamento choc di Luciano Pavarotti.
Ed i monaci orribilmente schiacciati e cremati in massa nell'ex Birmania sono stati dimenticati? Come mai le maggiori testate giornalistiche e i tg hanno accantonato gli aggiornamenti dal Sol Levante? La notizia passa in secondo piano in queste ore, ore di silenzio da parte dell'ONU, immobilizzata dinanzi al massacro di Yangoon nonostante il coraggio dimostrato dai dissidenti abbia fatto eco in tutto il mondo Occidentale e centinaia di migliaia di persone abbiano sfilato indossando t-shirt rosse in segno di adesione alle proteste contro il regime militare. Le pressioni internazionali finora hanno prodotto solo la visita dell'inviato ONU Gambari e la proposta dell'inasprimento delle sanzioni a danno delle persone fisiche e giuridiche legate a Than Shwe non ferma il genocidio. Forse che il territorio del Myanmar non sia mira sufficientemente allettante da scomodare l'intervento delle potenze mondiali?
Grazie al clamore mediatico gli utenti di Internet fanno girare video, e mail ed informazioni, mostrando sensibilità ed attenzione per l'emergenza internazionale. Un nuovo interattivo modo di comunicare attraverso la rete per essere cittadini del mondo e nel mondo, senza frontiere uniti per far passare un messaggio di pace e mobilitare le autorità competenti affinchè intervengano repentinamente a sostegno della popolazione sottoposta alle angherie della dittatura. Affinche da ogni dove si alzi la voce per pretendere il diritto alla dignità personale, alla speranza, all'uguaglianza. E perchè non manchi ciò che più conta in una società civile:LIBERTA'.

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