sabato 2 febbraio 2008

Allarme quarto mondo!

Il dramma sembra essere senza soluzione: inceneritori, termovalorizzatori, discariche più o meno abusive. Blocchi stradali, presidi, barricate. E tonnellate di rifiuti che non trovano migliore collocazione di un ciglio di strada. Sembra di essere ai confini del "Quarto mondo".Occorre trovare velocemente un rimedio per la gente, a ragione, indignata, i cui animi non sono stati placati nemmeno dall'intervento, ancora inefficiente, del Commissario De Gennaro. Queste immagini sono state girate nelle zone Vomero e Centro Direzionali, fra le più frequentate da turisti e lavoratori. Vi lascio immaginare in che stato versino le zone più popolari del centro o le malfamate periferie dell'interland napoletano. Nihil novi sub solem..non importa cosa se ne dica..l'importante è che se ne parli: è allarme, l'Italia sta andando a rotoli ed i nostri politici che fanno??Si azzuffano litagandosi una poltrona. Mandiamoli a casa. Tutti. VERGOGNA.

giovedì 31 gennaio 2008

IL DRAMMA NAPOLETANO: "à munnezza"

31 gennaio
LA TRAGEDIA NAPOLI
copio sul mio blog l'articolo di MAURIZIO RICCI pubblicato sul quotidiano " La Republica " di oggi ( 31/01/08 ) LEGGETELO CON ATTENZIONE!!! io a copiarlo ci ho messo 1 ora, voi a leggere 10 minuti

Chi pensa che Napoli,sepolta dalla spazzatura, stia scivolando nel Terzo Mondo è un ottimista. Una delle più grandi città italiane, sotto il peso di tonnellate di rifiuti,è, in realtà già sprofondata al di sotto del Quarto Mondo, quella costellazione di baraccopoli che a colpi di 10-20 milioni di abitanti ognuna, sfigurano, i paesi ad urbanizzazione esplosiva dell'Africa, Asia, America Latina, da Lagos a Calcutta, da San Paolo a Douala.
In queste città, con il loro contorno di slum e favelas, fogne a cielo aperto, strade precarie, ifrastrutture fatiscenti, la raccolta e il trattamento dei rifuiti sono compiti difficili, spesso proibitivi... Però SI FANNO, a volte meglio,a volte peggio, ma esistono le competenze tecnike e le volontà politiche per farlo. A NAPOLI NO!! Napoli è + in là, al di là del 4° mondo, ormai in un buco nero sul quale manca solo il cartello : irrecuperabile. Lo certifica la notizia che l'asta per il termovalorizzatore di Acerra, attorno a cuoi ruota la strategia del trattamento dei rifiuti in campania, è andata ancora una volta deserta. Hanno rinunciato i bresciani e milanesi di A2A, colosso lombardo dei servizi publici locali. Ma soprattutto ha rinunciato un gigante mondiale come VEOLIA.

Dalla gestione delle acque è passata recentemente all'industria dei rifiuti. Veolia è oggi l'azienda n°2 al mondo per la gestione dei rifiuti, con un giro d'affari pari a 6,6 miliardi di euro! Tratta ogni anno 53 milioni di tonnellate con 80 mila dipendenti in 35 paesi tra i quali Francia Germania Australia e Nuova Zelanda. Ma Veolia nn tratta solo le situazioni facili, lavora anche nelle megalopoli-baraccopoli dell'India, Brasile, Colombia e Egitto. Accetta ogni giorno la sfida di San Paolo,del Cairo, dell'inferno urbano di Calcutta. Ha appena deciso di affrontare anche l'africa equatoriale come in Camerun a Douala! è A NAPOLI KE HA GETTATO LA SPUGNA: TROPPO DIFFICILE!!!!!!!!

Troppo difficile, perchè???? I francesi di Veolia rispondono : non per motivi tecnici e neanche economici, perchè mancano le condizioni politiche!! In buona sostanza nn ritengono affidabili le garanzie che forniscono politici e istituzioni locali. è l'atto d'accisa + bruciante perchè pone al centro della crisi dell'immondizia gli uomini prima che le circostanze. Ma è difficile dare torto ai dirigenti di Veolia. Ieri mentre il termovalorizzatore di Acerra ripiombava nel limbo delle imprese impossibili ( chi c'è dove non osa nemmeno Veolia? ), la classe politica napoletana si mobilitava per un consiglio comunale che deve abbozzare un piano per la raccolta differenziata dei rifiuti.
Tutti i protagonisti erano impegnati a a rimpallarsi le responsabilità. E il governatore Bassolino, sul suo blog, si complimentava per gli esperimanti di raccolta differenziata compiuti da ambientalisti in un quartiere di Napoli, socrgendovi un'importante indicazione x il futuro... Quale futuro governatore?? Il problema è qui, ora, subitooo!!!!!!!

Paradossalmente quando vediamo crescere le montagne di spazzatura ne vediamo la parte migliore, si perchè è l'ultima, quella appena arrivata. Lì sotto c'è ancora il primo sacchetto fermo dal 29 dicembre, sepolto da un mese tra milioni di altri sacchetti!!

lunedì 17 dicembre 2007

NOEMI E ANNA MARIA.MADRI A CONFRONTO.






Sabato mattina, in una villetta a schiera, nella zona di Molin Nuovo, alla periferia nord di Udine, Noemi Deslizzi, di 41 anni, ha ucciso a coltellate il figlio Alessandro, di 7 anni, ferendo la figlia di nove che inutilmente aveva cercato di difendere il fratello.

Il dramma, secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Udine, è scoppiato alla fine di un breve litigio, pare per futili motivi. E' stata la bambina a dare l'allarme. Quando si è accorta di quello che stava accadendo ha chiamato il padre, Stefano Lodolo, di 42 anni, idraulico, uscito da casa per motivi di lavoro.

La donna - che insieme alla figlia è stata ricoverata all'ospedale di Udine in stato di choc - era stata in cura in un Centro di igiene mentale. Deslizzi, che lavorava come odontotecnico, è ora in stato di arresto ed è piantonata all'ospedale di Udine.
Il corpo senza vita del bambino, che era ancora in pigiama, è stato trovato nella cucina, ma tracce di sangue sono state rinvenute in altre parti della casa, compreso l'attiguo salotto separato dalla cucina da un piccolo divisorio. Sul posto sono stati effettuati i primi rilievi della Polizia Scientifica e del medico legale Carlo Moreschi. L'immobile è stato sequestrato così come l'arma del delitto, un coltello da cucina.
Ennesimo dramma della follia: una madre che con lucida violenza uccide il proprio figlio, sangue del suo sangue. Gli avvocati della Deslizzi già preparano le perizie psichiatriche che confermerebbero le attenuanti per l'infanticida.

E' mai possibile che in Italia l'unica a pagare presunte ed orribili colpe, tra l'altro mai confessate, sia Anna Maria Franzoni. In fondo, pur accettandone la responsabilità e supponendo che sia stata veramente lei ad accoltellare il piccolo Samuele, come mai è stata l'unica indiziata ad ottenere 30 anni di prigione in primo grado, nonostante si sia sempre proclamata estranea ai fatti? Cos'ha fatto la Franzoni per meritare una pena tanto severa, pur se giusta ed appropriata, se per altri genitori, macchiatisi dei medesimi delitti, non si è sentenziato con pari rigore?
Che il clamore mediatico attirato attorno a Cogne e all'avvocato Taormina non abbia imposto la pubblica mattanza ed una punizione esmplare?
Raccomandiamo allora ai legali della mamma di Udine di disticarsi nei meandri complessi della legislazione con discrezione. Chissà che la Deslizzi, così facendo, non se la cavi con i domiciliari e che prima che cada il Governo non sia già fuori grazie ad un altro indulto?

giovedì 6 dicembre 2007

LA ROMA DI VELTRONI

Il degrado di Roma. Video sullo sfacelo dell'amministrazione della città..dateci un occhiata..è da far accapponare la pelle!

mercoledì 5 dicembre 2007

IL MIO DIO A POIS



Emergenza rom, rumeni, palestinesi, sunniti..e chi più ne ha più ne metta.
Un video in risposta ad ogni intolleranza, ad ogni follia, ad ogni sopraffazione. RISPETTO. Diritto inalienabile annoverato tra i fondamentali nella Carta dei diritti umani. Rispetto per la propria identità, per la propria unicità, per la vita. Diritto ad essere giudicati per le azioni, i pensieri, le parole. Non per colore, pelle, razza. Razza??? Ma cosa siamo animali? "Non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te" diceva 2000 anni fa uno che di queste cose ne capiva. E chi lo ha stabilito poi che Costui avesse un incarnato propriamente pallido?? Per ciò che mi riguarda auspico un Dio a pois e un Papa nero!!

WORLD AIDS DAY 2007

Emergenza mondiale AIDS. Ogni anno milioni di persone in Africa e in altri paesi in via di sviluppo contraggono il virus dell'immunodeficienza. Fra loro molti bambini, ammalati sin dalla nascita per aver ricevuto questo marchio nel ventre materno. La durata della loro vita è davvero breve, per l'assenza di medicinali e cure adeguate. Costoro divengono perdipiù vettori inconsapevoli del virus: donne e uomini sieropositivi che attraverso relazioni sessuali diffondono il male che miete inesorabile vittime con un ritmo preoccupante. Non è ancora stato trovato un antidoto che assicuri la guarigione ma migliorare le condizioni di salute e prolungare l' aspettativa di vita è possibile, attraverso un energico intervento congiunto delle forze internazionali, politiche e sanitarie. Ruolo fondamentale per la tutela è svolto da associazioni umanitarie impegnate da anni in loco, come Medici senza Frontiere che con la sua trouppe fronteggia l'emergenza sul campo. Tutto ciò purtroppo non è sufficiente: mancano i fondi, le forze e più concretamente la volontà di intervento. In occasione della giornata mondiale per l'AIDS è doveroso ricordare i martiri della pandemia, sempre più numerosi anche in Europa. In Italia ogni 24 ore si ammalano 34 persone. Considerato fino a pochi anni fa il male dei drogati e degli omosessuali, dilaga sempre più spesso tra gli etero fra i 20 e i 40 anni che hanno rapporti occasionali non protetti e che, successivamende ad essi, non fanno il test, ignorando la malattia e favorendone il decorso. Oggi, grazie al progresso della scienza ogni malato può condurre una vita normale, senza che lo si consideri un "diverso".L'HIV non si contrae bevendo dallo stesso bicchiere nè attraverso il bacio ma unicamente attraverso sangue e secrezioni genitali. Con il preservativo si può evitare di ammalarsi e facendo tempestivamente il test si può bloccare lo sfacelo del sistema immunitario. Parola d'ordine: prevenzione. Una questione di civiltà.

mercoledì 21 novembre 2007

VIOLENZA INSENSATA



Mi domando ripetutamente e con certa nervosa insistenza" Perchè non mandano in pensione i giocatori e sabotano il calcio, rilanciando come sport nazionale il più innocuo golf croquet?" La risposta è banalmente ovvia: attorno alle squadre di serie A c'è un giro incalcolabile di soldi, mafia, sponsor, interessi e macchine da capogiro, di cui un comune mortale non potrebbe permettersi di pagare nemmeno il bollo, tanti sono i cavalli di questi "supermegaiper" Suv! Un paradosso inaccettabile in un paese economicamente depresso e di persone depresse. Depresse come i violenti che attendono la domenica per dar sfogo al proprio testosterone arrabiato e umiliato dalle ansie della settimana, che si riparano dietro l'uccisione di un ragazzo di 26 anni che nemmeno conoscevano per legittimare la propria ira verso il Sistema. Un sistema che c'è quando non dovrebbe esserci e non c'è quando dovrebbe. Un uccisione che con il calcio non c'entra nulla. Si abbia un pò di rispetto allora, perlomeno per la morte di un ragazzo di 26 anni. Si affriontino le proprie responsabilità: il prossimo folle che abbia intenzione di dar fuoco ad un'auto della polizia abbia la decenza di scoprire il volto e non accodarsi al lamento dei parenti di Gabbo. Questo dolore sia privato, logorante, intimo. Non si strumentalizzi nella logica insensata del calcio la morte di un ragazzo di 26 anni, lo si lasci riposare in pace.